Rebecca Gargano

Schermitrice da sempre, durante gli anni del liceo Rebecca ottiene i primi risultati a livello internazionale. Dopo una laurea triennale in economia all’Università Federico II, sceglie di perseguire una specialistica in marketing alla Luiss, con cui vince l’oro a squadre alle Universiadi di Napoli del 2019. Nel frattempo, arriva la chiamata dell’Aeronautica per entrare a far parte del loro corpo sportivo – e quindi l’opportunità di inseguire i suoi sogni da atleta di livello internazionale.

Come hai affrontato la scelta del percorso universitario?

Terminato il liceo avevo le idee confuse su cosa studiare all’università. Tra le tante incertezze ho scelto economia perché convinta che potesse darmi diversi sbocchi lavorativi; era un modo per posticipare una decisione importante mentre potevo continuare ad allenarmi a Napoli – la mia passione per la scherma era l’unica certezza.

I primi tre anni a Napoli alla Federico II: come è stata la tua esperienza vicino casa?

A Napoli sono stati tre anni abbastanza estenuanti: la mattina seguivo le lezioni; prima di pranzo andavo in palestra; tornavo a seguire nel primo pomeriggio e chiudevo in palestra la sera alle 20. Grazie all’impegno nell’organizzarmi e al supporto di compagni di università disposti ad aiutarmi non mi sono mai scoraggiata. Ma dover sgomitare anche solo per riuscire a studiare o dare un esame ha richiesto tanta forza di volontà.

Poi si è presentata l’opportunità offerta dalla Luiss, che supporta studenti atleti con un programma dedicato. Cosa ha guidato la tua scelta di spostarsi a Roma?

È stata principalmente una decisione schermistica, dettata dalla voglia di crescita sportiva molto più che da interessi accademici. Avevo voglia di cambiare e le atlete più forti si allenavano a Roma. Ho ricevuto informazioni sul programma offerto dalla LUISS e ne ho approfittato – anche perché ormai la scherma era diventata la cosa più importante.

 Grazie ai tuoi risultati è arrivata anche l’opportunità di entrare a far parte del gruppo sportivo dell’Aeronautica. Come ha influito questo sulle tue scelte da studente atleta?

È stato un percorso in divenire – nella scherma quasi un passaggio obbligato. Mi rendo conto che fare parte di un gruppo sportivo è un privilegio, frutto del lavoro, ma non ho mai fatto risultati solo per questo. Ho continuato il mio naturale percorso ma con le spalle un po’ più coperte.

 Invece gli studi come hanno condizionato I tuoi impegni sportivi? E viceversa?

Senza dubbio lo studio è sempre stata una enorme valvola di sfogo per lo sport. In più, studiare mi aiutava a tenere la mente allenata, rendendomi più eclettica e con una velocità di reazione maggiore. E la forma mentis dell’atleta – caratterizzata da determinazione e organizzazione – ha fatto la differenza per il mio percorso da studentessa.

 Questo ti ha permesso di laurearti ed ottenere risultati importanti. A percorso finito, guardandoti indietro, avresti fatto qualcosa in maniera diversa?

Forse mi prenderei un po’ più di tempo per concludere il percorso di studi. È molto importante fare entrambe le cose bene ma ad un certo punto bisogna fare un passo indietro in una delle due. Io ho sempre saputo che nell’immediato avrei puntato principalmente sulla scherma. Eppure, ho fatto le corse per terminare gli studi in tempo. È stata una bella soddisfazione ma sono stati tanti i sacrifici fatti per ottenerla.

E qualche consiglio per chi sta per intraprendere un percorso simile al tuo?

Tenere duro nonostante le difficoltà, perché avere un piano B è importante – e mi riferisco ad una laurea credibile. Bello dedicare tempo allo sport per chi lo ama, ma sono cresciuta dell’idea che una parte deve rimanere con i piedi per terra. Non si sa mai quanto duri la propria carriera da sportivi. E l’ultima cosa che vorrei è ritrovarmi a carriera finita senza un obiettivo. Anche perché chi nasce atleta soffre questa mancanza molto più degli altri.

Quali le prossime sfide?
Per adesso la priorità assoluta è la scherma – sento che ho ancora tanto da fare. Poi a suo tempo mi deciderò su cosa fare a carriera finita. Sono certa che mi piacerebbe rimanere nel mondo dello sport, magari lavorando nel marketing sportivo.

Grazie Rebecca, benvenuta nella Community Studenti Atleti e in bocca al lupo per tutto!

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